martedì, ottobre 24, 2006

One year ago


L'idea di questo post mi è venuta quando ho letto un articolo di Faletti che in un’intervista raccontava il “backstage” del suo ultimo libro.
Tutto il racconto era esattamente la copia delle emozioni e delle sensazioni che anche io un anno fa ho provato così ho deciso di fare una sorta di giorno della memoria.
Quindi ora vi tocca.
Il 23 ottobre del 2005 infatti sono partita per gli States per il viaggio che ho sempre sognato: U.S. National Parks.
L’impatto con gli States non è stato dei migliori: mille formalità e soprattutto controlli senza senso all’aeroporto. Poi però, una volta saliti in macchina, ovviamente un Suv, ed usciti dall’aeroporto eravamo … per le strade della California. Era come me lo ero sempre immaginato: strade ampie e mille luci. Dopo un breve girovagare per la città di Frisco, con i suoi tipici saliscendi, una tipica colazione americana con pancakes, hashbrowns ed omelette, abbiamo fatto la prima tappa allo Yosemite. Tappa successiva è stato il parco delle sequoie da dove siamo partiti per raggiungere il Gran Canyon. L’obbiettivo era quello di arrivarci all’alba, per goderci il sorgere del sole.
Dopo una intera notte on the road, all’alba finalmente siamo giunti al Gran Canyon. Quello che fino a pochi giorni prima avevamo visto asetticamente in foto, ora era davanti ai nostri occhi increduli, ma soprattutto era tutto intorno a noi. Il tempo non era dei migliori (come si può vedere dalla foto) ma lo spettacolo che avevamo davanti era incredibile. Si viene immediatamente sopraffatti da una sensazione di SPAZIO assoluto, dopodiché si viene pervasi da un senso di libertà indescrivibile. Emozioni e sensazioni da far mancare il fiato. Il trekking lungo il canyon è poi stato faticosissimo ma indimenticabile. All’inizio del sentiero ci sono conifere di varie specie, tra le quali alcune mai viste, poi si scende ed in breve tempo lo scenario cambia radicalmente,la vegetazione scema e si arriva camminare in zona desertica. Scendendo ancora si intravede il Colorado e si vedono i suoi influssi ancora una volta sulla vegetazione ed il territorio. Arrivati al fondo infatti c’ è la valle, verde e rigogliosa. Tutto incredibile, meraviglioso.
Il ritorno è stato terribile; la salita spezza le gambe ma un bellissimo arcobaleno (di cui ho messo la foto su flickr) che salutava il giorno che stava terminando mi ha dato le ultime energie per arrivare in cima.
A me piace pensare che fosse un regalo che il Gran Canyon mi ha voluto fare.

4 commenti:

nico ha detto...

Ho scaricato le istruzioni per dividere il post;purtroppo le esigenze di mr magoo vengono prima del blog. Le leggo ora e se riesco faccio tutto ancora oggi, altrimenti domani. Il fatto è che volevo pubblicarlo proprio il giorno in cui ero la', mi puoi perdonare?

lupo ha detto...

La parte che vuoi nascondere deve essere racchiusa dai tag span in questo modo:

<span class="fullpost">
Seconda parte dell'articolo... bla bla...
</span>

da inserire in modalità HTML

lupo ha detto...

Grande nico!

...a questo punto solo il pigher non c'è riuscito...

pigher ha detto...

un momento, il pigher non ha voluto, non il pigher non è riuscito!!!