sabato, maggio 14, 2011
Battitore libero, a colloquio con l'autore
Ambientato a Pietrabruna, un incantevole paese alle spalle di San Lorenzo al Mare, nel primo entroterra ligure. L'autore del libro, Riccardo Giordano, ha rilasciato una intervista apposta per ic515.
Chi sei?
Riccardo Giordano, sono nato il 01/07/1964 a Imperia ma, dalla nascita fino al 1998, sono cresciuto e vissuto a Pietrabruna, paese dell’entroterra ligure di ponente in cui ho fatto il Sindaco dal 2000 al 2010. Sono sposato,ho due figlie e di professione sono dirigente di una organizzazione di categoria agricola
Come ti è venuto in mente di scrivere un libro?
L’idea di scrivere un libro credo sia insita in ognuno di noi. Si potrebbe dire, con un po’ di retorica, che si scrive per non morire. Lo stimolo forte mi è venuto 5 o 6 anni fa e così mi sono deciso a sviluppare una storia che avevo in testa da anni. Sarà che invecchiando ci si accorge di più del tempo che passa e si cerca di porvi rimedio, ovviamente con strumenti fittizi.
Si tratta di un racconto? Romanzo? Giallo? come lo definiresti?
“Battitore libero”, questo è il titolo del lavoro, è un romanzo breve, 135 pagine edite dalla “Editrice Philobiblon” di Ventimiglia, prezzo € 12 a copia.
Ma il tempo per scrivere dove lo hai trovato?
L’ho letteralmente rubato al sonno, al tempo libero, alla famiglia. Ho impiegato qualche anno a completare il lavoro.
Cos'è che vorresti "trasmettere" ai lettori?
Per carità, non sono in grado di trasmettere nulla, mi basta solo che il lettore giunga alla fine del libro e sia compiaciuto di quello che ha letto e delle emozioni che ha provato.
Ciao Riccardo e grazie per l'intervista
Grazie a te e saluti a tutti i lettori
venerdì, settembre 01, 2006
Ristorante Pino in Cava - Bergeggi

Si mangia bene, però a distanza di un giorno, non ricordo esattamente cosa ho mangiato. In sintesi abbiamo mangiato un misto di antipasti a base di pesce e un risotto detto "della casa".
Degli antipasti ricordo solo il tonno nell'aceto balsamico che era molto delizioso: il pesce era tagliato a dadolata piuttosto grossa, fuori era croccante e dentro molto morbido; la crosticina all'aceto balsamico creava un buon contrasto con il gusto del tonno fresco. Il resto degli antipasti non è degno di nota, buoni ma nulla di particolare.
Il risotto era con gamberi e funghi. Devo dire che l'abbinamento non è male, si crea un bel contrasto di gusti però più di tutto ricordo che il risotto era molto (per me troppo) gustoso, vale a dire che era mantecato probabilmente con una dose eccessiva di burro che lo ha reso un pò troppo grasso.
Il tutto è stato annaffiato con un buon vermentino.
Ci è stato poi servito un sorbetto al limone e con il dolce (io ho scelto il gelato alla crema, altri hanno preso una torta con il cioccolato) ci hanno portato una bottiglia di passito. Non ricordo l'etichetta ma è stato apprezzato da tutti, visto che eravamo in sette e l'abbiamo finito.
Vino dal colore giallo dorato carico, quasi ambrato, con un tenue profumo di frutta secca, mandorla tostata ed un lieve sentore di agrumi; in bocca offriva una apprezzabile concentrazione, equilibrato, di buon corpo e con una buona persistenza.
Non so quanto tutto ciò è costato perchè era offerto da una ditta fornitrice.
Insomma un bel posto per portarci la moglie/fidanzata per una serata romantica piuttosto che per una luculliana cena.