Di Paganini la città di Genova conserva gelosamente il violino, un Guarneri che viene concesso in uso al vincitore di un concorso internazionale per l'esecuzione di un concerto.
Per la casa natale di Paganini, quindi, ci si aspetterebbe un trattamento analogo.
Quella casa al civico 38 di Passo Gattamora, dove nacque il musicista il 27 ottobre 1782, già si trovava in un quartiere storico (a cheullia) nel cuore della vecchia Genova, vicinissimo a dove 36 anni prima "il Balilla" Giovanni Battista Perasso diede inizio alla sommossa contro gli occupanti austriaci. Era un bel quartiere popolare di piccole casette addossate le une alle altre e tutte insieme addossate al grande ponte di pietra che raccoglieva tutti intorno a sé con un'aria materna e un po' severa che sapeva dare sicurezza.
Purtroppo oggi non è più così: una quarantina di anni fa si pensò bene di razionalizzare gli spazi, e di "riqualificare" il quartiere demolendolo per intero e ricostruendolo in maniera "moderna". Non ci fu rispetto neppure per la casa di Paganini. Sebbene presidiata da numerosi cittadini con la speranza che venisse risparmiata dalla demolizione, una notte nefasta fu rasa al suolo dopo che "la celere" allontanò i cittadini dalla zona.
Adesso in quel luogo ci sono i giardini di plastica e gli uffici della Regione in stile bunker-post-atomico.
Con quella operazione Genova è diventata indubbiamente più brutta, in barba al rispetto per Paganini e delle decine di migliaia di genovesi che in quel quartiere ci hanno abitato. Questa brutta storia fece molto soffrire i genovesi che ancora adesso rimpiangono la cheullia, persa anni fa con la demolizione.
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