Rosa Mistica è uno dei tanti nomi con cui la Madonna viene indicata dalle Litanie Lauretane, fin dalla prima metà del XVI secolo (chissà se il devoto Andrea Anfossi le ha mai recitate).
Dante Alighieri scomoda l'espressione per uno dei luoghi più elevati del suo Paradiso.
La rosa bianca da tempo immemore è associata alla Madonna, alla verginità e indica amore eterno e puro, libero da legami terreni, tanto che nel medioevo soltanto le vergini potevano addobbarsi con ghirlande di rose e la Madonna è spesso raffigurata nel roseto, simbolo di meditazione e di rigenerazione.
Teologicamente Maria è il fiore più bello che si sia mai visto nel mondo spirituale. È per la potenza della grazia di Dio che da questa terra, arida e desolata, sono spuntati tutti i fiori di santità e di gloria. E Maria è la loro regina.
Tutto questo ormai ha indirettamente a che fare con la floricultura ligure, che a causa della globalizzazione si trova in serie difficoltà.
Complice il centocinquantesimo anniversario dell'istituzione del dogma dell' Immacolata Concezione, numerosi paladini sono scesi in campo a difesa della nostra floricultura:
La Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, Il Comune di Sanremo, La Provincia di Imperia, La Provincia di Savona, La Regione Liguria, La Cooperativa Il Cammino e La Cooperativa UCFlor istituendo un bel concorso.
Come ci fa notare Claudio Burlando, si tratta di una bella iniziativa che consolida il rapporto tra la Liguria e la Santa Sede e, come suggerisce Mons. Mauro Piacenza, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, dal momento che la Liguria è la terra dei fiori, dei profumi, dell'ingegno e della sensibilità, si dedica alla Madonna un fiore ligure: la Rosa Mistica, che sarà simbolo di bellezza, fragranza, profumo e espressività, proprio come avviene nelle litanie popolari dedicate alla Madonna.
Il concorso, i cui termini scadevano il 30 settembre 2005, prevedeva pertanto che gli ibridatori concorressero per produrre una nuova varietà di rosa, presentata tra l'altro all'euroflora 2006.
Il vincitore del concorso ed i coltivatori liguri a cui viene ceduta la varietà selezionata, possono usare il marchio “La Rosa Mistica” ed il logo della PONTIFICIA COMMISSIONE PER I BENI CULTURALI DELLA CHIESA nell’ambito delle attività promozionali dell’immagine delle proprie aziende.
Inoltre il vincitore del concorso deve a cedere la Rosa Mistica esclusivamente a produttori che si impegnano a coltivarla sul territorio regionale della Liguria.
Dulcis in fundo, previa fatturazione, il vincitore si impegna a versare alla Fondazione per i Beni e le Attività Artistiche della Chiesa una percentuale del 20% dei diritti di privativa (royaltyes) provenienti dalla vendita delle piante che potranno fregiarsi del marchio “La Rosa Mistica”.
Insomma, le pubbliche istituzioni si accordano con commissioni estere per promuovere la floricultura locale, e magari si tratta di decisione azzeccata (chi lo sa), ma quello che proprio non digerisco è la mercificazione delle Litanie Lauretane e dell'immagine della Madonna: le vecchiette, credendo di fare un'opera pia, compreranno questa rosa piuttosto che un'altra, rimpinguando le casse di detta Fondazione.
In realtà l'opera pia resterà quella di far visita al cimitero o all'ospedale, non importano i fiori, ma questo siamo sempre in meno a crederlo.
Qualcuno invece crede che associare il nome della Madonna ad una varietà di rosa protetta da copyright e lucrare poi sull'aspettativa che le vecchiette hanno acquistando tale pianta sia cosa moralmente lecita. Per me no, ma si tratta solo di opinioni.
Una mia opinione risulta pure rafforzata: quella di essere cristiano nonostante certe manifestazioni della Chiesa e non grazie alla Chiesa.
venerdì, settembre 15, 2006
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