La rosa rossa rappresenta la passione, pegno di un amore fedele, simbolo dell'amore che sopravvive alla morte, della rinascita, fino a simboleggiare anche il sangue versato dal Crocefisso per la redenzione
dell'umanità.
La rosa rossa di cui vi parlerò adesso e la rosa bianca del mio post precedente fortunatamente non accomunate da una guerra come quella tra i casati di York e Lancaster, ma dal concetto di copyright sulle specie viventi, cosa che, per inciso, un pochino mi preoccupa.
I detentori dei diritti sulle due rose non sono in guerra tra loro, sebbene abbiano una differente visione delle cose del mondo.
Differenze che si incontrano, o almeno, si dovrebbero incontrare in frasi come "Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto" oppure "Non esigete nulla più di quanto è stato stabilito per voi".
In attesa che qualche prete trovi il modo di mercificare anche Nostro Signore con una rosa rossa, che so, la rosa della passione, per par condicio segnalo la rosa Red Century, coetanea della rosa mistica, ma nata per celebrare una diversa ricorrenza: il centenario della fondazione della CGIL.
La rosa è stata prodotta dalla NIRP, azienda con sede a Cuers (Francia) e Ventimiglia.
Il progetto è nato nell'estate del 2004, sulla base di una proposta della Camera del Lavoro di Imperia ed è stato realizzato con la collaborazione del dottor Fiorenzo Gimelli, dell'Istituto Regionale della Floricoltura, della Regione Liguria e della NIRP International dove i fratelli Ghione, proprietari dell'azienda, hanno ibridato la rosa.
Deborah Ghione, della Nirp International, racconta che la Cgil voleva che il fiore fosse battezzato proprio per i festeggiamenti del 2006. Così nasce Red Century , un nome e un marchio che la Cgil ha voluto registrare proprio perché la connotazione con il centenario non si perdesse con il tempo.
A differenza di quella della rosa mistica, questa notizia invece mi lascia indifferente, forse perchè una rosa nata dichiaratamente per festeggiare il centenario di un sindacato mi pare ovvio che serva anche a finanziarlo, inoltre il testimonial utilizzato è la stessa opera centenaria del benemerito sindacato.
Al contrario, se non si fosse ancora capito, trovo invece meno trasparente l'operazione della rosa mistica, dal momento che invece ha utilizzato come testimonial la madre di Nostro Signore, la quale , mi immagino, avrebbe preferito fare a meno di lasciar adoperare la propria "buona reputazione" per far affluire denaro alle casse dei monsignori.
Magari sono io che penso male, chissà, se così fosse, per favore, fatemelo sapere, ma credo che così come per le pie vecchiette è certo che se comprano un mazzo di rose red century gli operai saranno sempre trattati allo stesso modo, vorrei che fosse altrettanto pacifico per tutti che a comprare un mazzo di rose mistiche le cose avranno poche probabilità di migliorare.
Per me l'ideale sarebbe usare le rose red century per offrirle alla Madonna che faccia il miracolo di migliorare le condizioni di lavoro degli operai, aiutati che il cielo ti aiuta.
lunedì, settembre 18, 2006
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6 commenti:
io nel dubbio eviterò di comprare rose al prossimo san valentino...
non vorrei mai aiutare qualche lobby vaticanistaregionalistasindacalista!!!
andrò sui più classici garofani!!
azz... no, il psi forse c'è ancora... allora vediamo... margherite non se ne parla... la mimosa è inflazionata dalla festa della donna, il papavero fa talebano... aiuto!!!!
regalale una bella forma di fontina, almeno aiuti l'economia della tua regione :)
la fontina è regionalistaautonomista!!
anche se romantica è romantica...
... con i motori di ricerca sono arrivata per caso su questo sito... ho letto col sorriso l'articolo e i commenti... un giorno vi racconterò con calma la storia di Red Century®. Ciao a tutti! Deborah Ghione.
Ciao Deborah,
Ho letto solo adesso il tuo commento.
Sono felice che tu abbia letto col sorriso l'articolo e i commenti.
Dai, raccontaci la storia della Red Century!!!!
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